E 14° - Speciale:LA QUADRAURA DEL CERCHIO

LA QUADRATURA DEL CERCHIO

FORMAZIONE DEL SISTEMA SOLARE COM’É OGGI CONOSCIUTO
TREDICIMILA ANNI FA
I GIGANTI, ATLANTIDE
IL DILUVIO UNIVERSALE E L’INIZIO DELL’AGRICOLTURA
I “LIGURI” E IL DILUVIO
   

TEORIA SULLA FORMAZIONE DELLA LUNA E DEGLI OCEANI SULLA TERRA

                                                   

 

FORMAZIONE DEL SISTEMA SOLARE COM’É OGGI CONOSCIUTO

I Sumeri descrivono circa quattromila anni fa com'è formato il sistema solare; da dodici corpi celesti, il sole più undici pianeti.
Sino ad oggi dalla scienza ufficiale erano ufficialmente riconosciuti solo dieci pianeti, ma ultimamente nel 2008 sono apparsi diversi articoli giornalistici e scientifici nei quali si afferma che esistono le prove dell’esistenza dell’undicesimo pianeta come affermavano i Sumeri e altri popoli del passato.

Di seguito viene descritta la nascita del pianeta Terra. Un corpo celeste proveniente probabilmente dalla Costellazione d’Orione, in seguito ad un evento cosmico entra nel Sistema solare, la sua massa è maggiore di quella di Giove, nell’attraversare il Sistema provoca spostamenti, collisioni, integra e cede materia degli altri pianeti, superato Marte entra in collisione con un pianeta conosciuto come “Tiamat”, una parte di questo pianeta viene dispersa nello spazio e va a formare quella che è oggi conosciuta come la cintura degli asteroidi, la parte restante del pianeta con la sua luna andranno a formare l’insieme Terra-Luna attuali.                                                                                                              Molti si domandano da dove proviene tutta l'acqua della Terra, in quanto in origine ne era priva, qualcuno ipotizza che derivi da comete cadute sul pianeta, ma la quantita è talmente rilevante che questa ipotesi sembra inversomimile                                                                                                             La spiegazione potrebbe essere la seguente, cioè, lo scontro con un pianeta formato in maggior parte d'acqua, e quindi l'asportazione e la cessione da questo di una parte della sua massa alla Terra.

  Questo corpo celeste col nome di Marduk “Nibiru” dopo lo scontro si allontana nello spazio, il suo periodo di precessione è di tredicimila anni e il periodo orbitale di tremilaseicento anni, ciclicamente si avvicina al nostro pianeta provocando gravi danni dovuti alla sua forza di gravità.
Domanda: come facevano i Sumeri e gli altri popoli antichi senza mezzi adeguati, a conoscere e descrivere in modo così preciso la composizione e formazione del sistema solare, a conoscere l’esistenza dell’undicesimo pianeta?
Forse, come sostengono alcuni, in base ai documenti lasciati da questi popoli, secondo i quali, queste informazioni sono state suggerite da extraterrestri, gli “Anunnaki” esseri provenienti probabilmente proprio da quel pianetain transito o da una delle sue lune, o forse da Marte dove è quasi certo esisteva sia un’atmosfera che un’idrosfera.

TREDICIMILA ANNI FA

Tredicimila anni fa una serie d’eventi catastrofici provocano disastri e cambiamenti sul nostro pianeta, se prendiamo in consideriazione la probabilità dell’avvenuto passaggio del pianeta Nibiru nelle vicinanze della Terra, allora vi è possibilità di comprendere i tragici avvenimenti, che verranno di seguito descritti.
Seguendo in periodo orbitale d’avvicinamento al sole il pianeta Nibiru provoca inizialmente spostamenti nelle orbite di vari pianeti del sistema solare, distruzioni sul pianeta Marte dove l’atmosfera e l’idrosfera sono risucchiate nello spazio inoltre una pioggia di meteoriti cade sul suolo del pianeta provocando enormi crateri, terremoti e altri disastri.
Proseguendo la sua corsa si avvicina alla Terra, dove iniziano forti tempeste magnetiche, i vulcani entrano in eruzione, l’attrazione gravitazionale provoca spostamenti nelle acque degli oceani si creano ampie maree, i ghiacci dei poli scivolano sulle acque degli oceani provocando enormi onde alte centinaia di metri, inoltre e probabile che una seconda e una terza luna presenti in orbita intorno al nostro pianeta entrino in collisione tra loro, o con un corpo estraneo al seguito del pianeta in transito, in seguito all'urto e all’attrazione provocata precipitano sul nostro pianeta.
In seguito
a tutte queste cause e per conseguenza si verificano i seguenti fatti; un' inversione della polarità magnetica, un'inclinazione dell’asse terrestre, un diluvio universale, inoltre, le onde provocate sia dall’attrazione del pianeta Nibiru che dallo scivolamento negli oceani dei ghiacci, si spostano avanti e indietro su tutto il globo, le acque salate nel loro movimento, raggiungono circa i milletrecento metri di altezza, al di sotto di questa quota tutto viene distrutto

Teoria sulla formazione della Luna e della formazione degli oceani sulla Terra

Orbite ravvicinate del pianeta Terra e del pianeta Acqua composto di acqua giacciata

Impatto per attrazione gravitazionale del pianeta Acqua con il pianeta Terra e nascita della Luna e degli oceani sulla Terra

Durante la fomazione dei pianeti del sistema solare, ruotavano quasi sulla stessa orbita intorno al sole, il pianeta Terra e il pianeta Acqua. Dopo infinite rotazioni intorno al sole, i due pianeti si trovarono a distanza ravvicinata, a causa della forza di gravità, il pianeta più piccolo "Acqua" fu attratto dal più gande la "Terra". A causa dell'alta velocità di rotazione e fluidità della Terra "Teoria Fissione", nell'impatto, una considerevole porzione del manto terrestre fu espulsa nello spazio oltrepassando il "Limite di Roche" questo materiale si consolidò con il tempo formando la Luna. Dall'impatto dei due pianeti ne rimase uno solo, la Terra, sulla cui superficie si era fuso il ghiaccio dell'altro, formando oceani e un'atmosfera di vapore acqueo, probabilmente nell'impatto vi fu anche una iniziale scissione dell'acqua in idrogeno e ossigeno ponendo le basi per la vita sul pianeta. A confermare quanto sostenuto, vi sono state le missioni sulla Luna che hanno confermato sia la composizione minerale del suolo lunare, sia la presenza di acqua.

I GIGANTI, ATlANTIDE

Se, quanto sopra descritto avesse anche solo un parziale  fondamento di  verità, si potrebbe ipotizzare che i miti di Atlantide e dei Giganti non siano poi tanto delle favole, ma che potrebbero essere spiegati nei modi seguenti:
L'atmosfera del pianeta aveva una concentrazione di ossigeno maggiore di quella attuale e in quelle condizioni il gigantismo era avvantaggiato.                                                                                       L’esistenza, in aggiunta all’attuale luna, d’una o due altre lune intorno alla Terra, avrebbe provocato sul nostro pianeta una forza di attrazione maggiore e di una gravità minore, quindi la possibilità, che qualche tipo di razza umana e non, abbia avuto la possibilità di evolversi fisicamente con dimensioni corporee molto superiori a quelle attuali, la caduta di questi corpi celesti sul nostro pianeta oltre a diminuire la forza di attrazione degli stessi avrebbe aumentato con le sue masse una maggiore forza di gravità sul pianeta, questo spiegherebbe perché il Gigantismo sia improvvisamente scomparso.
In particolare, oltre a diverse specie di animali mastodontiche,
si sarebbero evolute due razze umane di giganti, ma con caratteristiche fisiche diverse tra loro, quella degli Atlantidi con aspetti simili a quelle degli Homo Sapiens, e un'altra con aspetti simili a quelli dell’uomo di Neanderthal, la prima, in grado di esprimere una civiltà molto evoluta, mentre la seconda era espressione di una grande forza fisica usata con brutalità nei confronti del restante genere umano.

 

IL DILUVIO UNIVERSALE E L’INIZIO DELL’AGRICOLTURA

Il Diluvio Universale, derivato da un’insieme di eventi catastrofici, ha come conseguenza la distruzione della flora, della fauna e del genere umano, al di sotto dei milletrecento metri di altezza sul livello dei mari e degli oceani, si salvano solo coloro che si trovavano durante questi avvenimenti catastrofici al di sopra di questa quota.      Al termine di questi eventi, le acque lentamente si ritirano e uno strato di sale si deposita sul terreno rendendolo arido, è proprio in questo periodo che in tutti i Continenti, sugli Altopiani ad una certa quota, contemporaneamente nasce e si sviluppa l’agricoltura, coltivazioni dei cereali come il grano, il riso e il mais, rappresentano una delle poche possibilità di sussistenza valide, perché non è più possibile ne cacciare ne raccogliere i frutti dalle piante.                                                                                             Alcuni sostengono, che ad insegnare l’uso delle sementi la loro coltivazione e lo sviluppo dell’agricoltura, siano stati alcuni “Anunnaki”, per esempio in Cina con Shen Nung chiamato il divino coltivatore, oppure che furono alcuni Atlantidi superstiti, o che per diversi motivi si trovavano in zone montagnose, in parti diverse del globo nel momento del disastro, e che non hanno più potuto far ritorno nei loro territori d’origine perché distrutti o scomparsi nel cataclisma, e quindi hanno insegnato alle popolazioni locali, le coltivazioni specifiche più efficaci per ogni singolo territorio.

I “LIGURI” E IL DILUVIO

In quest’ottica s’inseriscono proprio le popolazioni liguri, circa tredicimila anni fa i Cromagnon liguri si trovavano in uno stadio evolutivo “avanzato”, avevano già formato delle tribù, vivevano in villaggi, conoscevano le fasi e il calendario lunare, con molta probabilità allevavano già le capre e frequentavano i monti liguri.
È quindi certo che durante il diluvio molti di loro si salvarono, perché i monti pur essendo molto vicini al mare si elevano repentinamente a quote ragguardevoli nel volgere di pochi chilometri dallo stesso, inoltre le Alpi Liguri per la loro conformazione devono aver formato una barriera invalicabile tale da impedire alle onde anomale di scorrere e raggiungere certe quote.
In questo contesto è d’obbligo ricordare l’importanza che hanno avuto quei territori come la Valle delle Meraviglie e altri che hanno reso possibile la vita e ospitato quegli uomini in quei momenti difficili.

In seguito al ritrovamento di documenti lasciati dalle civiltà del passato e a diversi scavi archeologici, è stato possibile stabilire che: 12500/13000 – 9500/9600 – 6000/6500 – 3600/3800 – anni fa circa, si sono verificati diluvi e cataclismi vari, il calendario dei Maya.

 

Il terzo calendario, chiamato “del lungo conto", che è un numero lineare di giorni, che iniziano dal primo giorno, “1", e contano ogni giorno fino al presente. Qualunque giorno nella storia puo' essere registrato utilizzando il lungo conto e, con un po' di matematica, si puo' anche risalire alla corrispondente settimana religiosa o mese solare.
Attraverso gli anni, gli archeologi hanno trovato monumenti scolpiti che registravano il lungo conto per date conosciute nella storia Maya. Una volta che una data veniva fissata nel tempo, era semplice determinare quale fosse il “giorno 1", 11 Agosto 3114 a.C., 
È ironico (o forse no) che il Calendario Maya sia spesso chiamato “pietra del sole". Mentre il calendario ha giorni “solari", segnando i 365 giorni impiegati dalla Terra per ruotare attorno al corpo celeste, è anche vero che il Sole gioca un ruolo chiave nel giorno finale del “lungo conto".  Ogni ciclo solare attivo ha un periodo in cui i “flare” fiammate solari sono più forti, solitamente avvengono attorno all'equatore solare, chiamato “massimo solare".
Una piccola discrepanza nei calcoli suggerisce che qualcos' altro sta influenzando i disturbi solari, di sicuro, potrebbe essere attribuita alle varie posizioni degli altri pianeti meno massivi.
È importante anche ricordare che il 21 Dicembre 2012 non è solo il “massimo solare" ma che gli effetti gravitazionali della Via Lattea hanno già iniziato a far sentire la propria influenza
Secondo alcuni ricercatori, i cataclismi che caratterizzarono la fine delle Ere Maya, furono causati da un’inversione del campo magnetico terrestre, dovuta ad uno spostamento dell’asse del pianeta. La Terra, infatti, subirebbe periodicamente una variazione dell’inclinazione assiale rispetto al piano dell’ellittica del sistema solare, ciò provocherebbe scenari apocalittici.
Inoltre, se lo spostamento dell’asse fosse accompagnato da un cambiamento nella velocità di rotazione, le acque degli oceani equatoriali si ritirerebbero verso i poli e alte maree e uragani spazzerebbero la Terra da un polo all’altro... lo spostamento dell’asse cambierebbe il clima in ogni luogo... e, nel caso di un rapido spostamento dell’asse terrestre, molte specie d’animali sulla Terra e nel mare sarebbero distrutte e la civiltà, se ancora esistesse, sarebbe ridotta in rovina.