C - 12° - Approfondimento: NUOVA TEORIA SULL'EVOLUZIONE DELLA RAZZA UMANA

NUOVA TEORIA SULL’ORIGINE DELL’EVOLUZIONE UMANA

LORIGINE

 L'origine dei primati avviene nel Miocene 25. M. a. f.

20 M. a. f., Frattura tettonica, cambio del clima, più arido con ecosistemi a chiazze.

Nel Pliocene avviene la differenziazione delle scimmie.

Nicchia di specializzazione nella foresta fluviale "primaria", Specie terricole e arboricole, esistono condizioni climatiche e biologiche costanti, si formano nicchie alimentari di quota che contribuiscono all'eliminazione della competizione, le risorse alimentari si differenziano in fiori, frutti, foglie, semi e insetti.

Specializzazioni e adattamenti.

Specie simili con abitudini alimentari diverse, primati arboricoli dotati di agilità e menbra flessibili, mani e piedi prensili, visione cromatica per distingure i vari colori del cibo, visione binoculare.

5 M. a. f., la Rift Valley e savana, ambiente dinamico, stagionalità delle pioggie.

Pliocene, appare l'Homo Abilis, costruisce e usa strumenti in pietra, forma gruppi più ampi per avere più protezione, fuori dalla foresta ha maggiori ore di luce per la ricerca del cibo.

3,5 M. a. f., Inizio della modificazione del piede, nella savana alberata, aumenta la capacità di muoverisi sul terreno, ma conduce ancora una parziale vita arboricola.

Maggior uso dei quattro sensi, vista, udito, olfatto, tatto, maggiori dimensioni del cranio, dovute alla stazione eretta.

2,5 M. a. f., Separazione degli "Homo" dagli altri primati, sono evidenti le caratteristiche dell'evoluzione in senso umano, cervello, cavità orbitali, dimensioni denti, diminuzione prognatismo facciale, diverse le dimensioni corporee.

1,8 M. a. f., appare l'Homo Erectus, individuo alto, aumento del volume del cranio, maggior capacità di movimento in stazione eretta, capacità di costruire, modificare strumenti, uso del fuoco, una Specie in grado di controllare totalmente l'ambiente, in grado di evolversi e conquistare qualsiasi territorio terrestre.

300.000 a. f., appare in Africa l'Homo Sapien Arcaico, evoluzione dell'Erectus.

200.000 a. f., il sapiens Arcaico perfettamente adattato alla stazione eretta e al bipedalismo migra, raggiungendo tutti i territori possibili, dell'Africa, dell'Europa, dell'Asia, dell'Australi, e delle isole.

100.000 a. f. il Sapiens arcaico si evolve in Sapiens Sapiens.

 

• GLI ESSERI VIVENTI E LA LORO EVOLUZIONE

• EVOLUZIONE DELLA RAZZA UMANA

• Ogni essere vivente si evolve in modo diverso dagli altri, ma il principio dell’evoluzione è uguale per tutti.
• L’essere vivente evolvendosi accumula e porta con se un bagaglio d’informazioni che aumenta con il trascorrere del tempo, può variare nella quantità e nella qualità ma è sempre in crescita, nel caso contrario non evolve e rischia l’estinzione.

                                                                      

                    

DNA,RNA, E MICRO E MACROAMBIENTE

Nell’evolversi l’essere vivente utilizza le informazioni contenute nel proprio bagaglio personale (DNA), costruisce e mette in opera diversi progetti evolutivi non casuali ma determinati da molteplici fattori, tra questi la deriva genetica, la selezione naturale, l’ambiente, l’intelligenza e altri (RNA), l’ambiente in particolare concorre a determinare il modo evolutivo in due "SISTEMI" differenti, il “Microambiente” ed il “Macroambiente” che agiscono in modi e tempi diversi.

                         IL MICROAMBIENTE

Nel sistema del “Microambiente” (spazio, luogo, territorio, area geografica, “sono limitati”), l’evoluzione segue un andamento definito ondulatorio, cioè, il momento evolutivo può trovarsi nella parte bassa dell’onda, periodo molto lento e limitato ,nella parte intermedia periodo stabile senza particolari differenze evolutive, e in un altro periodo nella parte alta dell’onda, periodo veloce con un picco evolutivo molto elevato, in particolare questo sistema utilizza in modo differenziato le informazioni contenute nel proprio e personale bagaglio evolutivo, a volte utilizzando quelle più recenti, a volte utilizzando quelle meno recenti e più lontane, condizionando in questo modo il tipo d’evoluzione.
In questo sistema l’ambiente funziona da comburente, l’intelligenza da catalizzatore (RNA), quando l’ambiente è particolarmente favorevole, contriamente a quanto si crede, l’evoluzione dell’uomo non è stimolata, ne sono esempio le popolazioni primitive che ancora oggi vivono isolate in foreste o isole dove la natura concede tutto ciò che è necessario alla vita. Eccezionalmente, in un'area ristretta o in un luogo, in seguito a particolari condizioni ambientali, avvenimenti peciali, nuove scoperte ecc.,
improvvisamente avvengono delle variazioni fisiche e comportamentali  che producono un salto di qualità nell'evoluzione umana che in seguito si estenderà sul territorio perchè vincente.
L’uomo usando la propria intelligenza a saputo adattarsi alle condizioni sfavorevoli e ai climi più diversi, utilizzando per esempio il fuoco per riscaldarsi, coprendosi con abiti per adattarsi al clima, costruendo ripari e abitazioni sicure e confortevoli, inventando attrezzi ecc., in questo modo anche se non previsto e diversamente da altre specie si è evoluto sempre di più conquistando il pianeta.

                                        

                                IL MACROAMBIENTE

Nel sistema del “Macroambiente” (spazi, luoghi, territori, aree geografiche, sono molto ampi preferibilmente continentali), l’evoluzione segue un andamento ramificato a ventaglio, in questo caso il sistema utilizza le informazioni più recenti contenute nel bagaglio evolutivo personale DNA, ma proporzionalmente in base all'ambiente in cui vive vengono maggiormente utilizzate anche le meno recenti aumentando e differenziando così le varianti evolutive,

ESPANSIONE E EVOLUZIONE

Da questi concetti sull’evoluzione, si può quindi dedurre che:
• Nella sequenza evolutiva che ha portato nel ramo dei Primati alla nascita della specie umana, l’evoluzione è stata determinata dalle mutate condizioni ambientali ed è avvenuta contemporaneamente ed in modo complementare nel “Microambiente”, in questo caso,”una regione dell'Africa”, e nel “Macroambiente”i Continenti come l’Africa, l’Asia, l’Europa.

BIPEDALISMO

                                                

Inizialmente e nel caso specifico potremo definire ai fini evolutivi l’Africa un “Macroambiente”, nel quale circa sette o otto milioni d’anni fa gli ominidi divergono dal ceppo originario differenziandosi dagli altri Primati e confluendo in un nuovo specifico ramo, mostrano caratteristiche uniche come abilità manuali, capacità intellettuali, capacità del linguaggio, e circa quattro milioni di anni fa inizia per loro il bipedalismo.

BIPEDALISMO E MANUALITA'

Nell’Africa Orientale la trasformazione delle foreste in savane, dovuta ad un cambiamento climatico avvenuto in seguito alla frattura nella crosta terrestre per la lunghezza di circa cinquemila Km. “Rift Valley”, costrinse molte specie animali alla modifica delle loro abitudini di vita, tra questi molti primati specializzati nella vita arboricola dovettero adattarsi al nuovo ambiente.
Il primo passo fu quello dello spostamento da un tratto di foresta ad un altro attraverso uno spazio privo di alberi, quindi la necessità di localizzare nella savana sia i predatori sia le prede costrinsero e obbligarono gli ominidi a sollevarsi su due arti ed a divenire bipedi, alcuni più specializzati nella vita al
suolo e all’uso sia degli arti inferiori per spostarsi sia degli arti superiori nella manualità e uso di oggetti ne furono avvantaggiati .

HOMO ERECTUS

                                             

Queste nuove necessità obbligarono gli stessi ad allargare il campo d’azione utile alla sopravvivenza, costringendoli a lunghi spostamenti che impegnarono sia il singolo che il gruppo familiare nella ricerca di nuove alternative.
• In questo periodo il sistema naturale evolutivo utilizzò nella maggior parte dei casi il “Macroambiente”, varie specie di ominidi si evolsero sino alla comparsa dell’Homo Erectus.
• A partire da circa un milione e seicentomila anni fa sino a circa trecentomila anni fa questa specie si espanse dall’Africa, all’Asia, all’Europa dove si evolse in modo autonomo

EVOLUZIONE DELL'HOMO ERECTUS

L’evoluzione dell’Erectus avvenne principalmente seguendo il criterio del sistema ”Macroambiente”, si espanse e si allontanò sempre più dal punto originario di partenza, divergendo sempre verso nuovi territori, nella sua evoluzione l'Erectus attinse alle informazioni contenute nel suo bagaglio DNA, diversificandosi e differenziandosi nell’aspetto creando in pratica popolazioni con molte caratteristiche comuni, bipedalismo, capacità intelletive, capacità manuali, capacità di linguaggio ecc., ma nello stesso tempo portatrici di caratteristiche non comuni tra loro, Bianchi, Gialli, Neri, alti, bassi, robusti, snelli, biondi, neri, rossi castani ecc., in questa fase è anche molto importante l'RNA, questo condiziona l'evoluzione legandola a fattori momentanei ben precisi, come lo stato fisico e psitico degli individui maschio e femmina nel momento del concepimento della progenie, questi fattori sono determinati da molte cause come quelle ambientali e quelle fisiche ed altre ancora.
• Il colore della pelle, dei capelli, la statura, la costituzione corporea più o meno robusta ecc. sono tutti fattori derivanti in gran parte da quel tipo d’informazioni meno recenti contenute nel bagaglio evolutivo personale DNA, appartenenti a precedenti stadi evolutivi, che in questo tipo di evoluzione hanno potuto riemergere ed affermarsi.
• Bisogna anche affermare che certamente dopo questa prima fase di espansione, il sistema di evoluzione naturale adottò in molte aree “ristrette” il modello di tipo “Microambiente”, evoluzione indipendente e del tutto autonoma da influssi esterni.

HOMO SAPIENS

Intorno ai duecentomila anni or sono nell’evoluzione umana, che in questo caso avviene seguendo il modello naturale derivante dal sistema “Microambiente”, a sua volta riferito a un luogo ristretto, un territorio all’interno del continente Africano (Etiopia?), in questo periodo , l’onda evolutiva è molto accentuata ed ha raggiunto il punto più alto, il risultato è eccezionale e dalla specie Homo Erectus evoluto (Homo Heidelbergensis) si differenzia un nuovo uomo che darà origine a una nuova specie, l’Homo Sapiens , un’altra specie l’Homo Neanderthalensis si evolve in modo simile e quasi in contemporanea, ed in alcuni casi probabilmente avviene una fusione (Homo Sapiens Neanderthalensis) ma alla fine questa specie si estinguerà.

MIGRAZIONE E ESPANSIONE DELL'HOMO SAPIENS

Questa nuova specie più intelligente e più evoluta, si espande velocemente dall’Africa all’Europa all’Asia, sostituendo, integrando, e qualche volta convivendo con le altre specie.
• In questa fase il sistema evolutivo muta naturalmente ed è il “macroambiente” ad essere utilizzato offrendo tutte le possibili varianti offerte dallo stesso.
• Oggi possiamo verificare il risultato di quella evoluzione, siamo noi, Homo Sapiens Sapiens, pelle bianca, nera, gialla; capelli biondi, rossi, castani, neri ecc., capelli lisci, ondulati, crespi, ricci; costituzione corporea robusta, snella, longilinea, massiccia, grassi e magri; ecc. ecc. ecc. ecc. ecc. ecc. ecc..

Quindi ritornando alla sequenza del nostro racconto, l'Homo Sapiens inizia la sua evoluzione circa 200.000 anni fa in Africa, dopo 100.000 anni si è già evoluto in Homo Sapiens e inizia la sua migrazione verso l'Asia e l’Europa, questa migrazione è dovuta principalmente al mutare delle condizioni climatico-ambientali di vasti territori del continente africano.

            All'inizio dell'ultima glaciazione circa 50000 anni fa nella sua continua migrazione prese due strade diverse, una in direzione del Medio Oriente verso l'Asia, l'altra lungo le coste del Nord Africa verso L'Europa.

             Fisicamente è molto evoluto e diversificato nell’aspetto, la sua pelle è meno scura, i capelli meno crespi e più lunghi, anche il naso e la bocca sono cambiati in seguito all’adattamento a climi meno caldi e più umidi .