4° - ETNOGENESI DEL POPOLO DEI LIGURI

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                             Etnogenesi del popolo dei LIGURI

                                               

Durante le mie ricerche sui Liguri, ho riscontrato molto ostracismo e una moltitudine di notizie tendenziose, volutamente imprecise, volte a far prevare questa o quella tesi, questa o quell'altra popolazione, sia nel contesto temporale, preistorico, storico, territoriale, umano ecc.,  opinioni varie, contraddittorie e discordanti tra loro, ho deciso quindi di raggruppare in una sequenza di dati, le une e le altre, dai molti profuse, cercando di riportare nel giusto contesto le informazioni, i dati, i riscontri e le opinioni.

I LIGURI

 Nel momento stesso in cui si parla, si scrive, o ci si riferisce, a popolazioni di tale e primaria importanza, come quelle dei “LIGURI”, si rende obbligatorio e necessario nello sviluppo "dell’argomento", distinguere in varie fasi, l’Origine e la Provenienza; l’Importanza e l’Evoluzione nel tempo.    Un'origine, e un arco di tempo così  profondo e vasto, che iniziano in un periodo molto importante dell’evoluzione umana, e cioè, circa un milione d’anni fa.


LA FASE PREISTORICA

LA FASE PALEOSTORICA

LA FASE STORICA

 

La fase preistorica dei Liguri inizia nel momento in cui la razza umana si evolve nell’Homo Herectus.


L’ORIGINE

1.500.000 di anni fa l'Homo Erectus si espande in Africa, 1.000.000/800.000 anni fa in seguito a condizioni climatiche favorevoli ("Glaciazione", il livello dei mari è molto basso), raggiune abbastanza facilmente l'Europa, in questo continente rimane pressochè isolato poichè le condizioni climatiche si sono modificate e i mari si sono innalzati precludendogli il passaggio di ritorno a sud, al nord l'estensione dei ghiacci rendono difficili o impossibili gli  spostamenti.

Per circa 800/600.000 mila anni, quest'Homo praticamente isolato si evolve su questo Continente, il suo aspetto si modifica radicalmente adattandosi all'ambiente (si sussegguono 4 ere glaciali e interglaciali, Donao, Gunz, Mindell,  Riss), 200.000 anni fa, si è evoluto adattandosi al clima freddo nell'Homo di Neanderthal europeo, il suo corpo è massiccio, i capelli sono più lunghi, folti, chiari e lisci, anche la sua pelle è molto più chiara, queste nuove caratteristiche sono particolarmente evidenti nelle femmine Neanderthaliane.

 

Africa 200/150.000 mila anni fa

Circa 200.000 anni fa, l’Homo Sapiens esisteva già, era particolarmente presente nel sud dell’Africa, esso non si differenziava significamene dalle altre specie di Homo, perché in quel periodo non ne aveva l’assoluta necessità.

Circa 125.000 anni fa importanti cambiamenti climatici sono in atto a livello planetario, (variano le temperature negli oceani) questi cambiamenti incominciano a farsi sentire nel sud dell’Africa con un lento inaridimento del suolo.

Circa 100.000 anni fa, il Sapiens, costretto dal mutamento delle condizioni ambientali, inizia a differenziarsi dagli altri Homo, in particolare nel fisico e nell’intelligenza, inizia il suo spostamento (migrazione) verso il centro e il nord'Africa dove le condizioni climatico-ambientali sono migliori.

Per un periodo di circa 30.000 anni, colonizza il territorio, è nomade, vive essenzialmente di caccia, sfrutta il territorio spostandosi in continuazione.

 

Africa 100.000 anni fa, nuove importanti variazioni climatiche

Circa 80.000 anni fa (ha inizio la glaciazione di Wurm), in Africa, le condizioni ambientali iniziano nuovamente a cambiare, il territorio ricco di acque, foreste e vegetazione inaridisce, 70.000 anni fa, inizia a formarsi il deserto del Sahara, le condizioni di vita per i cacciatori si fanno critiche, la popolazione di Sapiens diminuisce drasticamente.

70/60.000 anni fa, Alcuni gruppi attraversano quello che oggi è lo Stretto di Bab el-Mandeb, tra Gibuti e Yemen, l’attraversamento è reso possibile proprio grazie alle condizioni climatiche, è in atto un periodo freddo della glaciazione di Wurm, e il livello dei mari è molto più basso, e sceso di circa 50 metri.

Coloro che si trovano più a nord, si dirigono verso le sponde del Mediterraneo, alcuni nuclei familiari si dirigono ad est, raggiungendo e colonizzando i territori chiamati della mezzaluna fertile, molto probabilmente, alcuni di questi, o di quelli approdati nella penisola arabica, raggiungeranno la Russia, l’India e forse la Cina, mischiandosi con le popolazioni locali di Neanderthal o di “Homo”.

Quelli che si sono diretti verso ovest lungo la costa, raggiungeranno lo Stretto di Gibilterra, anche qui, grazie alle condizioni climatiche è possibile attraversarlo senza molte difficoltà, (adesso il mare è sceso di circa100/120 m. e, circa 43.000 anni fa, infine, raggiungono il continente europeo.

 

Cacciatori Sapiens 70-50.000 mila anni fa

Africa 70.000 anni fa nuove e importanti variazioni climatiche

Africa 70/60.000 anni fa passaggio dei Sapiens attraverso lo stretto di Bab el-Mandeb nella penisola Arabica

                             LA FASE PALEOSTORICA

La "Paleostoria" è un nuovo termine che indica un periodo temporale posto tra la preistoria e la storia, il periodo inizia circa 40.000 anni fa e termina circa 6.000/5.000 anni fa con l'inizio della scrittura, in questo periodo temporale, la storia viene raccontata tramite le pitture rupestri e le incisioni.

Pitture rupestri del Tassili

L'UOMO DI CRO-MAGNON   ( "LIGURE" come lo definirono i Greci )

Il periodo è riferito al Paleolitico Superiore durante l’ultima grande Glaciazione quella di Wurm, questo Uomo definito di CRO-MAGNON, colonizzerà nelle varie epoche geologiche la penisola Iberica, la Francia meridionale, l’Italia del nord, del centro e del sud.
Epoca:   

- Francia del sud, - 40-34.000 anni fa.

“ - Aurignaziano - Francia - Aurignac - 34-21.000 anni fa                                                                          “ - Gravettiano - Francia - Bayac - 28-20.000 anni fa                                                                                  "-  Gravettiano - Italia - Balzi Rossi - 28-20.000 anni fa                  
“ - Gravettiano - Italia - Puglia - 25-20.000 anni fa
“ - Solutreano - Francia - Macon - 20-18.000 anni fa                                                                                   
“ - Magdaleniano - Francia - Tursac - 18-10.000 anni fa                                                                                  
Circa 25.000 anni fa, questo “Uomo” abita in modo stabile il territorio che dall’attuale punto di frontiera Italo-Francese, località " Balzi Rossi", si estende per circa 75 Km. ad est, e 75 Km. ad ovest, da questo territorio protetto dai monti, dal clima mite e stabile grazie al mare, se le condizioni ambientali sono favorevoli, espande i suoi interessi territoriali di colonizzatore
, diversamente li ritrae.
Nell’Europa occidentale, in quest’Epoca, il Cro-Magnon non ancora definito "Ligure" ma territorialmente Ligure, è, salvo alcune rare eccezioni, il più importante abitante dei territori che vanno dalla Penisola Iberica, Sud della Francia, Italia del Nord (Liguria) sino al Sud d’Italia.
Questa precisazione, è molto, molto importante e significativa, per poter in seguito stabilire con certezza, alcuni punti fermi.

DAGLI ARCHEOLOGI UN'ULTERIORE CONFERMA ALLA TESI SOSTENUTA

40/38.000 anni fa, località Balzi Rossi

        ESTENSIONE TERRITORIALE DI ABITABILITA' DELL' UOMO DEI BALZI ROSSI

 

AMBIENTE E MIGRAZIONI

 

CAUSE E EPOCHE MIGRAZIONI UMANE

 

 

Le variazioni ambientali, inizialmente in Africa, in seguito in Asia e Europa (Glaciazioni), hanno determinato le migrazioni e l'evoluzione umana.

Un milione di anni fa, l'Homo Erectus, in seguito a importanti variazioni climatiche, ha iniziato a migrare dall'Africa verso l'Europa e l'Asia, per poi proseguire raggiungendo tutti i territori accessibili.

Centomila anni fa, in seguito a importanti variazioni climatiche a livello planetario, l'Homo Sapiens inizia a migrare dal sud'Africa, dove il clima si stà inaridendo, verso il centro del continente.

Settantamila anni fa, in Africa, sono in atto, nuove importanti variazioni ambientali, si stà formando il deserto del Sahara, queste variazioni provocano seri problemi di sopravvivenza ai Sapiens, cacciatori raccoglitori, i quali, iniziano nuove migrazioni verso est, nord-est, nord-ovest.

Queste variazioni climatiche sono provocate in particolare dalle Glaciazioni, in questo perido, è in atto la glaciazione di Wurm, per questo motivo i Neanderthal europei migrano verso il sud Europa.

Quarantatremila anni fa circa, Sapiens provenienti dall'Africa attraversano lo stretto di Gibilterra e incontrano i Neanderthal, da questo incontro si evolveranno in "Cro-Magnon".

Trentottomila anni fa, sono in atto nuove variazioni climatiche in Europa, il clima si stà riscaldando, questo provoca una migrazione generale di animali legati al ciclo del freddo verso nord-est, una parte di Cro-Magnon, cacciatori raccoglitori, totalmente dipendenti da questi animali, migra seguendo le mandrie, per quanto riguarda i Neanderthal, forse, la migrazione di questi animali determinerà la loro estinzione, non avendo le stesse capacità di adattamento che hanno i Sapiens.

Venticinquemila anni fa, nuove variazioni climatiche in Europa, il clima si stà nuovamente raffreddando, e gli animali legati al ciclo del freddo ritornano verso

sud-ovest, al loro seguito probabilmente, li seguono tribù di cacciatori provenienti da est.

Quindicimila anni fa, la glaciazione di Wurm termina, nei millenni seguenti, si ripete la migrazione degli animali legati al ciclo del freddo verso nord-est, molte tribù di Cro-Magnon li seguono.

Cinquemila anni fa, in seguito a variazioni climatiche che provocano disastri e carestie ad est, in Asia, tribù, di popolazioni che erano migrate lì, millenni prima,

Cro-Magnon, definiti “Kurgan” dalle loro particolari sepolture, sospinti da popolazioni asiatiche che invadono e distruggono tutto quello che incontrano, migrano verso l'ovest, sud-ovest, dell'Europa, si chiameranno, Sciti, Ittiti, Celti ecc..

 

 


 

 

 

Glaciazione di Wurm, periodi freddi e caldi

 

 

La glaciazione di Wurm iniziò circa 100-80.000 anni fa (inizi cambiamenti del clima anche nel continente africano, spostamento Sapiens dal sud verso il suo centro ), circa 75.000 annia fa, esplosione e eruzione del vulcano Toga nell'isola di Sumatra che provoca un primo forte raffreddamento del clima durato decenni.

70.000 – 63.000 anni fa periodo di freddo massimo (nuovo cambiamento del clima nel continente africano, nuovo spostamento dei Sapiens dal centro verso est e nord), in Europa i Neanderthal si spostano verso sud, la fauna e la vegetazione è simile a quella della Taiga siberiana odierna.

50-43.000 anni fa nuovo spostamento sapiens africani verso i continenti, asiatico e europeo.

38-30.000 anni fa periodo temperato, i Sapiens europei si sono evoluti nei “Cro-Magnon”, una parte di questi, sono migrati verso nord-est (Russia) al seguito delle grandi mandrie di animali che preferiscono il clima freddo.

25-18000 anni fa nuovo periodo di massima glaciazione in Europa, il livello dei mari e sceso di circa 120 m., è possibile per i Cro.Magnon raggiungere nuove terre emerse, la Gran Bretagna, la Sardegna ecc..

15.000 anni fa inizio riscaldamento, 12,500 fine della glaciazione di Wurm, circa 10.000 anni fa, un'ulteriore periodo di freddo intenso che durerà per circa 1000 anni.

 

Quali sono le conseguenze di questi periodi freddi e caldi?

1° Nel periodo freddo 63.000/43.000 anni fa, avviene l'incontro nel sud Europa tra i Neanderthal e i Sapiens dai quali si evolveranno i Cro-Magnon.

2° Nel periodo in evoluzione verso il caldo 50.000/35.000 anni fa, la fauna del freddo europea, migra verso nord-est, e con essa migrano anche una parte di Neanderthal e Cro-Magnon.

3° Nel nuovo periodo freddo, 25.000/18.000 anni fa, migra verso sud ovest la fauna del freddo e con essa è possibile un ritorno di tribù legate alla caccia di questi animali.

4° Nuovo periodo in evoluzione verso il caldo 15.000/10.000 anni fa, nuovamente la fauna legata al freddo migra verso nord est, (Russia) con essa migrano molte tribù di Cro-Magnon.

 

 

                  Il territorio Europeo durante la Glaciazione di WURM       

                                       - Nel periodo compreso tra il 43.000 e il 10.000 a.C. circa, nel territorio europeo abitabile, se escludiamo i Neanderthal e un ridotto numero di Iberi, esisteva  praticamente un solo popolo formato da tribù, che in seguito i Greci definirono "LIGURI"

INIZIO ESPANSIONE DELL'UOMO LIGURE

Lentamente le condizioni ambientali cambiano, diventano più favorevoli e l’espansione territoriale del “Ligure” aumenta, il sud della Francia sino ai Pirenei è abitato stabilmente, grandi mandrie di animali al pascolo attraversano le pianure, a sud Equini, Bovidi, Cervidi, a nord Orsi Renne, e Mammut.
Nel periodo compreso tra i 40-25.000 anni fa quest’Uomo acquisisce nuove conoscenze, elabora concetti e dimostra abilità evolute, tra i 25-23.000 anni fa in seguito a queste nuove nozioni culturali, definisce il concetto di “Tribù”, nascono così nuove attribuzioni e definizioni, collettive e singole, il concetto di “Stanzialità o Sedentarietà”, quindi il Villaggio come luogo di dimora della tribù.
Questo nuovo modo di stare insieme produce una piccola rivoluzione nelle abitudini di vita, gli anziani, che sino a quel momento erano abbandonati al loro destino perché considerati pesi inutili per la comunità, acquisiscono un nuovo ruolo la cui importanza aumenterà col passare del tempo, essi divengono per la tribù fonte di notizie storiche, di conoscenze, d’esperienze dirette e indirette.
Un rudimentale linguaggio esiste già, ma la necessità dell’anziano di esprimere il proprio sapere, la necessità di raccontare ai più grandi e ai più piccoli i ricordi, gli avvenimenti vissuti o visti, le cose intuite o immaginate, gli permetteranno con il passare del tempo di ampliarlo sempre di più, con nuove espressioni, e suoni, con il collegamento degli uni agli altri, che gli permetteranno infine di esporre in una nuova forma più completa e complessa un racconto o le proprie conoscenze, è lui che detiene il sapere della comunità, nasce una nuova figura di grande importanza, “il Saggio, Sciamano o Mago”.
20.000 anni fa circa, l’Homo Sapiens Sapiens si sta diffondendo sui vari continenti, nello stesso periodo nella Francia meridionale sono ancora presenti le renne.
Lo confermano il ritrovamento nei siti francesi di ossa di renna lavorate, sempre in Francia si scopre in una tomba di circa 16.000 anni fa quello che sarà definito “il Bastone di comando” con incise 28 tacche, più o meno dello stesso periodo sono le pitture parietali effettuate con l’uso del colore, scoperte in questo territorio e sul territorio italiano.

             IL MONDO 18000 ANNI FA MAX ESPANSIONE GLACIAZIONE WURM

20.000/8.000 a.C.

Possibile passaggio dei Liguri dal territorio francese a quello inglese tramite un ponte di ghiaccio

                        MAPPA DELL'EUROPA GLACIALE 20/10.000

                             Percorsi obbligati degli Homo Sapiens provenienti dall'Africa

                                                       

                                   DILUVI, TERREMOTI, DISGELO, ECC.

13.250 ANNI FA, una data molto importante, è accertato che avviene uno spostamento nell'inclinazione dell’asse terrestre, che insieme ad altre cause segna l’inizio di variazioni climatiche importanti in tutto il Pianeta, si ritiene che la causa di questo spostamento sia da attribuire alla caduta d’alcuni asteroidi di grandi dimensioni (forse lune) sulla Terra, queste variazioni comportano anche l’arretramento dei ghiacci verso il Polo Nord.
Questi sconvolgimenti climatici cambiano anche l’ambiente in cui vivono i grandi animali, Renne, Orsi, Bisonti, ecc., questi iniziano a migrare verso il Nord Europa seguendo il disgelo, molti uomini abitanti le pianure (Cro-Magnon “Franco-Liguri”) legati a questi animali (pratica della caccia) si spostano e migrano seguendo gli stessi, dando origine tra l’altro a quella che sarà definita come la “Civiltà della Renna”, alcune tribù seguendo le renne e i bisonti attraversano lo Stretto di Bering e insieme ad altre tribù di origine asiatica formano le varie tribù di pellerossa d’America, è accertata la discendenza di almeno una di queste dai Cro-Magnon .                                                                                                          E' necessario precisare, che queste popolazioni di "Liguri" abitavano un vasto territorio che andava dai Pirenei alle Alpi liguri, bisogna anche distingure, le differenze fisiche che si erano già evidenziate tra, i "Liguri" che abitavano le pianure della Francia del sud e quelli che abitavano in prossimità del mare e dei monti, i primi più robusti, alti, capelli in prevalenza molto chiari e lisci, principalmente biondi, poi rossi, infine castani, occhi molto chiari principalmente azzurri o verde chiaro, i secondi più snelli e bassi, capelli ondulati o lisci principalmente castano chiaro, poi castano scuro,  biondi e anche rossi, occhi castano chiaro o verdi, queste differenze erano il frutto dell'adattamento ai territori che abitavano.  
Queste tribù di “Liguri” (in maggioranza quelle che abitavano le pianure del sud della Francia), portano con loro alcune particolarità che ritroveremo in altri popoli nei millenni seguenti, tra queste, l’uso dell’ascia e dell’arco, della fionda, la conoscenza e probabilmente l’utilizzo del cavallo, il miele come alimento, la “birra come bevanda (l'uso di questa si espanderà in tutta l'Europa e oltre), il comportamento fiero e duro dei guerrieri, il riconoscimento da parte della tribù di alcuni valori essenziali nella figura del loro capo, nella religione, l’adorazione degli dei del cielo e degli elementi terreni in particolare dei boschi e delle piante, ed altri.
In seguito al disgelo, le grandi pianure alluvionali (della Francia e Italia) diventano delle vere e proprie paludi, obbligando quegli uomini, quei cacciatori rimasti, a costruire e vivere su palafitte, altri, che abitano questi territori a spostarsi verso Sud, alcuni migrano dalla Penisola Iberica, attraversano lo Stretto di Gibilterra e raggiungono le coste del nord Africa, molti di loro sono oggi conosciuti come Berberi, Fulani, Cabili, Guanci. Quelli che non migrano e restano, vivono lungo le coste o sui monti, in particolare, nel territorio ad Est del Rodano a ridosso delle Alpi Marittime in quel territorio dove le condizioni climatiche sono rimaste pressoché immutate e stabili, esso è oggi conosciuto col nome di Liguria.

                   FINE GLACIAZIONE DI WURM  (11250 a. C.)

                Migrazioni dei "Liguri" all'interno dell'Europa

8000 a.C., tribù di "Liguri -- Cro-Magnon" si muovono verso nord-est seguendo i ghiacci e il disgelo (molto probabilmente utilizzano slitte trainate da renne e forse, anche da cavalli), si apre quindi a ridosso delle Alpi un corridoio verso Est, dalla Francia del Nord verso la Russia, l'Ukraina ecc., nei millenni a seguire si espanderanno sul territorio europeo, una parte verso nord continuerà a seguire le renne (e bisonti) nelle loro migrazioni, una parte sceglierà di stabilirsi sul territorio in modo stanziale, un'altra parte proseguirà verso Est sino a raggiungere i territori pianeggianti della Russia e limitrofi, più ad Est popolazioni di tipo "asiatico" occupano già tutti i territori, quindi l’espansione in quella direzione si arresta.

8000 a.c. tribù di "Liguri" dal territorio francese del sud in seguito al disgelo (fine glaciazione di Wurm) e all'allagamento dei territori pianeggianti iniziano a migrare verso nord seguendo l'esodo degli animali delle praterie, come le renne, i bisonti, i cavalli, e altri.

6000 a.c. alcune tribù di "Liguri" hanno raggiunto la Russia del nord e iniziano ad attraversare lo stretto di Bering seguendo le mandrie di animali (renne e bisonti), insieme a loro, diverse tribù di razza asiatica dedite alla caccia di quegli animali raggiungono anch'esse l'America, dopo di che, lo stretto si apre e non è più praticabile in entrambi i sensi.

5000 a.C. in America da queste tribù si formano le diverse componenti di indiani pellerossa, almeno una o due di queste tribù sono di origine "Ligure"(Dakota), le altre di origine asiatica.

                    PRIMA IMMIGRAZIONE DAL MEDIORIENTE (7500 a.C.) Circa.

In seguito a grandi variazioni climatiche, scioglimento dei ghiacci e grandi e continue piogge i livelli dei mari e degli oceani si alzano, è proprio in questo periodo che avviene un gran “Diluvio”, il “Mar Nero” è ancora un gran lago d’acqua dolce, ma in seguito a questi sconvolgimenti il livello delle acque s’innalza, inoltre, il riversamento delle acque del Mar Egeo nel lago provoca un’immane catastrofe, le popolazioni che abitano i territori circostanti sono costrette a migrare dirigendosi in varie direzioni , (Iran-Afganistan-Pakistan-India), (Danubio-Russia),(Egitto-Libya).
Una parte di queste, si dirige verso Ovest costeggiando il Nord Africa sino a giungere presso lo Stretto di Gibilterra, e proprio come i loro predecessori (Homo Sapiens) lo attraversano e occupano parte della Penisola Iberica, nella loro avanzata verso nord costringono le popolazioni stanziali, proprio quelle che erano arretrate dalla Francia in seguito al disgelo, appartenenti ai (“Cro-Magnon-Liguri”), a spostarsi e rifugiarsi sui monti, queste popolazioni prenderanno in seguito il nome di Baschi, si ritiene inoltre, che insieme a loro si rifugiò, convisse e s’integro un piccolo gruppo superstite di Neanderthal, e che ancora oggi costoro siano riconoscibili tra la popolazione Basca, proprio per la caratteristica costituzione fisica.
Questi nuovi emigranti provenienti dal Medio Oriente portano con loro una nuova cultura, praticano la pastorizia e un’agricoltura avanzata, usano nuovi, strumenti agricoli e sementi, costruiscono manufatti in ceramica, ai “Liguri”, che vivono tra le montagne e il mare, di caccia e di pesca, insegnano queste nuove tecniche.
E’ quasi certo che tra le altre cose, conformarono e ampliarono il loro e l’altrui linguaggio, in particolare con l’associazione e l’uso di termini relativi all’ambiente e alle cose derivanti dal loro luogo di provenienza e da quella cultura. 
                 Il periodo di cui parliamo si riferisce a circa 9000 anni fa, nel territorio ligure individuato presso la punta della Mortola, si trova un bivacco di cacciatori, usano utensili di vario tipo, punte, lamette, bulini, e microbulini, questi strumenti servono oltre che per la caccia anche per la pesca.
Per definire in modo chiaro, l’appartenenza di un popolo, "i Liguri", a un territorio, è necessario mettere un punto fermo su alcune "certezze"; la prima cosa certa, è il periodo, in cui questi emigranti incontrano per la prima volta i "Liguri" delle Alpi, nel 7.000 a.C. circa, la seconda cosa certa, che in questi territori e nei territori limitrofi non viene ne segnalata, ne riconosciuta la presenza di altri popoli, se non quelli derivanti dai "Liguri".
Questi emigranti si spargeranno sul territorio francese e italiano, integrandosi con le popolazioni locali nel volgere di alcune generazioni.

9.500 anni fa, 7.500-6000 a.C. circa, in questo periodo un insieme di fattori daranno l’avvio a una svolta epocale; Inizio della pastorizia che porta come conseguenza la necessità per questi uomini di avere un luogo dove custodire e allevare le greggi al riparo e al sicuro dai predatori, un luogo posto in posizione strategica contornato da steccati con al centro una grande capanna contornata da altre di minor misura, in questo luogo per necessità e convenienza gli uomini e gli animali si concentrano, il bene diventa comune, nasce così la Tribù, il Villaggio.

                                                   NASCITA DEL VILLAGGIO

Questa concentrazione stabile d’uomini modifica profondamente le abitudini di vita e il ruolo dell’individuo, la comunità diventa più importante del singolo, però in essa alcuni membri assumeranno ruoli e compiti d’assoluta importanza e di potere.
I vantaggi di questo nuovo modo di vivere sono molteplici, gli anziani ne traggono grandi benefici, la sicurezza, la stabilità, la protezione, l’alimentazione ecc., questi permettono il miglioramento e l’allungamento dell’attesa di vita, gli stessi sono estesi anche agli uomini che hanno subito dei traumi, sino a quel momento per queste figure l’obbligatorietà e la necessità di seguire nei continui spostamenti la comunità dei cacciatori avrebbe significato la certezza quasi assoluta dell’abbandono, perché considerati dalla stessa un peso, con le conseguenze facilmente intuibili.
Dobbiamo supporre che sia proprio in questa mutata situazione evolutiva che un individuo appartenente a una di queste due figure, anziano o cacciatore, obbligato a cambiare ruolo per rendersi utile, un individuo particolarmente intelligente dotato di uno spiccato spirito d’osservazione, probabilmente si era anche dimostrato molto abile nella caccia ed era quindi disponibile ad assolvere a alcuni importanti compiti nell’ambito del villaggio, come tenere acceso il fuoco, fare la guardia alle greggi, controllare che animali predatori o altri uomini non si avvicinassero al villaggio con cattive intenzioni.
Questo uomo svolgeva il suo compito nel periodo temporale che andava dal tramonto del sole sino all’alba, in questo periodo di tempo doveva rimanere ben sveglio e quindi rivolgeva la sua attenzione in modo particolare alla volta celeste, quei corpi luminosi attiravano la sua attenzione, in particolare quel corpo luminoso che era la Luna, quando era stato un cacciatore attivo aveva approfittato della sua luce (plenilunio) e del suo buio a quel fine (caccia), ma poi non aveva mai approfondito questi due aspetti.

                               

NASCITA DEL CALENDARIO LUNARE

Da quel momento la sua attenzione si era concentrata su quel corpo luminoso, la sua curiosità era aumentata, aveva notato che queste fasi di chiaro e scuro si ripetevano nel tempo con una certa regolarità, riferì ad alcuni anziani quanto aveva notato, costoro discutendo tra loro e ripensando al loro passato gli confermarono che tutti si ricordavano di tale fenomeno, e che a memoria d'uomo si era ripetuto nel tempo proprio come lui aveva constato, gli fecero anche notare che nella ripetizione del fenomeno, questo corpo era luminoso una volta su un lato e una volta sul lato opposto.
La conferma delle sue osservazioni e i nuovi aspetti riferiti dagli anziani hanno aumentato la sua curiosità, comincia ad osservare con più attenzione lo svolgersi e il susseguirsi delle varie fasi, sul suo bastone segna delle tacche con il pugnale di selce, in tutto 4 tacche due inclinate su un lato e due sull’altro lato, controlla nel tempo il ripetersi in modo regolare di queste fasi.
A questo punto decide di fare delle nuove tacche su un altro bastone, una per ogni notte dall'inizio alla fine delle 4 fasi, le tacche incise sono 29, il tempo passa e le verifiche che fa gli confermano con certezza la validità dei suoi rilevamenti, tutto si ripete in modo costante nel tempo.
Durante queste sue osservazioni aveva anche notato che il sole tramontava e sorgeva in una posizione diversa nel tempo rispetto al suo punto fisso d’osservazione. Attende quindi che il Sole al suo sorgere e al tramonto si trovi nel punto più basso rispetto al punto di rilevamento e su un nuovo bastone inizia a fare una tacca ogni luna piena, il tempo trascorre, quando una sera al tramonto e alla seguente alba si accorge, osservando i punti di riferimento che il Sole tramonta e sorge nuovamente nel punto più basso, esso  si trova esattamente nel punto dal quale aveva iniziato a fare la prima tacca, sul bastone
adesso sono  incise 12 tacche (in seguito scoprirà che in un ciclo solare completo le lune piene potranno essere anche 13, e i giorni del ciclo lunare 28, che la luna non diviene piena rispettando con precisione i cicli rispetto al sole ),  l’uomo guarda e riguarda i 3 bastoni e si rende conto di avere nelle mani qualcosa di molto importante;                                                                        Un bastone con 4 tacche, uno con 29 e uno con 12 ;
4 tacche che segnano le quattro fasi lunari
29 “ “ il n° dei giorni di un ciclo completo delle 4 fasi
lunari "il mese lunare"
12 “ “ il n° dei cicli completi delle fasi lunari in un ciclo
solare completo  "l’anno lunare"
E’ nato il calendario, l’uomo si rivolge nuovamente agli anziani, mostra loro i tre bastoni con incise le varie tacche e cerca di spiegare il significato delle tacche d’ogni bastone, con loro decide di fare una verifica, alla fine, impressionati da quanto hanno costatato chiamano tutti i membri della tribù per informarli delle novità, viene anche stabilito che per salutare il momento preciso di un particolare evento temporale sarà necessario compiere un rito propiziatorio da tenersi in un luogo magico, e che a propiziare tale rito sarà proprio l’uomo che detiene queste conoscenze considerate al di sopra del comune sapere, solo pochi prescelti avranno la possibilità di essere iniziati a queste conoscenze, seguendo istruzioni e riti che saranno tramandati tramite una nuova figura che sarà definita “Stregone o Mago”, nascono così le prime manifestazioni e rappresentazioni artistiche.

    CALENDARI PREISTORICI

LASCAX

 

 

CUMA

Queste nuove scoperte verranno in seguito così definite:


TAG =TACCA-GIORNO =(TACCA SUL BASTONE)MAS =MISURA = (CONTA DELLE TACCHE)
SET-MAS =SETTIMANA =(BASTONE CON 7 MAS)
MAS =MESE =(BASTONE CON 28 MAS)
ANU =ANNO =(ANELLO / CERCHIO)
ANU = “ LUNARE =ANU-MON =(BASTONE CON 13 MAS)
MON =LUNA
VAG =ERRANTE
PLANOS =PIANETA
Inoltre nel cielo sono individuate 5 stelle non fisse (I PIANETI).
Vi sono poi il sole e la luna in tutto 7 corpi celesti che daranno il nome ai giorni della settimana.

                                          IMMIGRAZIONE E EVOLUZIONE

In Europa 5.800 anni fa circa, inizia l’uso dell’ossidiana, 5.700 anni fa inizia l’uso del rame per battitura, 5.600 anni fa è già in uso l’abitudine di seppellire i defunti insieme agli oggetti personali.
5.600 – 5.000 anni fa, inizia l’allevamento delle pecore, poi delle capre, quindi dei bovini, e si presuppone anche degli equini e dei suini

5.574 anni fa circa, 3574 a.C., è accertato che proprio in quel periodo avviene un nuovo Diluvio, e che anche questa volta, le popolazioni che vivono intorno al Mar nero sono costrette a migrare, in parte seguendo proprio le stesse vie, le stesse rotte che i loro predecessori percorsero in seguito al precedente Diluvio.

SECONDA IMMIGRAZIONE DAL MEDIORIENTE E DAL NORD E EST EUROPA "Kurgan, Russia"(3600 a.C.)

I nuovi colonizzatori attraversano lo Stretto di Gibilterra risalgono la Penisola Iberica, raggiungono la Francia e si stanziano lungo le coste della Provenza e nel territorio ligure di Ponente, proprio in questo periodo con il loro apporto si diffonde in queste zone l’agricoltura, certamente nei territori che la permettono, viene coltivato il frumento, l’orzo, alcune leguminose, sono inoltre abili ceramisti, producono ceramiche e vasellame per i più svariati usi, molte di queste sono anche decorate, conservano le derrate in questi contenitori al riparo dagli attacchi degli animali.
Si ritiene inoltre, che alcuni di questi colonizzatori avessero già buone conoscenze sulla fusione del rame, ma che tali conoscenze fossero gelosamente custodite e tenute nascoste, le ultime scoperte avvalorano sempre più tali supposizioni.
È quasi certo, che alcuni di questi colonizzatori giunti tra le foci dei fiumi Roja e Nervia abbiano costituito alcuni insediamenti abitativi, uno sul promontorio dove oggi sorge la città antica di Ventimiglia, e uno sul promontorio di Collabassa, in questi due luoghi, i cacciatori "Liguri" già da lungo tempo soggiornavano saltuariamente nei periodi favorevoli alla caccia, ponendo in opera semplici ripari e primitive capanne, i nuovi venuti, accolti favorevolmente dai locali fondarono insieme un primo e primitivo insediamento abitativo.
Poco tempo dopo, queste nuove genti, considerando il fondovalle un luogo adatto alle varie coltivazioni, costituirono un ulteriore insediamento nel luogo ove oggi si trovano le rovine della città romana, un insieme di capanne che formeranno poi il primo nucleo del successivo villaggio Intemelo, in seguito occupato dai Romani.
Questa nuova "data" segna una svolta importante, la fine dell’isolamento del popolo dei "Liguri" e l’inizio di una nuova era, quella dell’immigrazione-invasione di nuove genti e popoli, in parte di "derivazione" Ligure, e altri provenienti dal bacino del mediterraneo, segna anche, l’inizio del declino della cultura di questo popolo, che per millenni aveva vissuto in armonia con l’aspra natura di quei territori paludosi e montani.
Esiste, la
certezza quasi assoluta, che in quel preciso momento storico (3600 a.C.), nessun altro popolo consciuto (al di fuori dei Liguri), abitava l’Europa Occidentale (a parte alcune popolazioni di Iberi nel territorio spagnolo), non esistono prove sicure, anche se, le ultime scoperte scientifiche-archeologiche vanno in questa direzione, e cioè, i popoli che abiteranno questa parte del territorio continentale, saranno quelli per stirpe, discendente dai "Liguri" che erano migrati millenni prima partendo dal territorio francese, per espandersi a ventaglio sul continente europeo, in particolar modo verso est, che in seguito, per vari motivi, come vedremo, faranno ritorno nei territori d’origine.
La cultura dei Liguri" che si era sviluppata nei millenni in territori paludosi o montani, che ne avevano dettato i modi e i ritmi di vita, in particolare quelli legati alla cultura della Tribù e dello sfruttamento sostenibile del territorio, che si svolgeva nel modo seguente:
Occupato un territorio, esempio una o più valli, in queste gli appartenenti alla tribù, svolgevano le loro attività di caccia e di sfruttamento dei beni vegetali di raccolta e, limitatamente da quelli di derivazione agricola; in questo ambito territoriale, costruivano piccole abitazioni di pietra, o capanne, in zone riparate a ridosso di grotte dove dimoravano.  
Quando lo sfruttamento del territorio e lo sviluppo demografico raggiungevano un determinato limite, lo Sciamano decretava quello che in seguito verrà denominato "Ver Sacrum" "Primavera Sacra" (è probabile che sia stato copiato prendendo come esempio la vita delle api e in particolare lo "sciamare" di una parte di queste quando si verificavano condizioni particolari, come
eccessivo aumento numerico delle stesse o condizioni ambientali avverse), dalla tribù si distaccavano uno o più gruppi familiari o gruppi  di giovani che avevano raggiunto la maggiore età, i quali, condotti da un giovane fornito di varie e sufficenti conoscenze apprese dallo sciamano, migravano in un nuovo territorio non molto distante e creavano una nuova tribù che manteneva lo stesso sistema di vita e di sviluppo. Lo sciamano al presentarsi del problema demografico e quindi dei relativi aspetti negativi che questo comportava per la tribù, molto probabilmente individuava "la primavera sacra" tramite il computo delle lunazioni che sarebbero intercorse a partire dal solstizio d'inverno, e cioè era in grado di calcolare che in quel "anno solare" le lunazioni sarebbero state eccezionalmente 13 anzichè 12. 
Gli appartenenti alla tribù “originale” modificavano lentamente il territorio di appartenenza disboscando e creando con grandi fatiche terrazzamenti, che diventavano di uso comune di pascolo o agricolo, permettendo agli stessi di vivere mantenendone invariato il modo.
I "Liguri", espandendosi in questo modo, avevano nei millenni costituito sul territorio un notevole numero di tribù, che incontrastate non avevano pressoché mutato il loro modo di vivere, anche se col tempo si erano diversificate a fronte del territorio e all’ambiente che occupavano, oppure rispetto al luogo di dimora, o da un fatto accaduto, o altro e da questi ne assumevano il nome.
La cultura dei "Liguri" che per millenni si era dimostrata vincente proprio per la capacità di sfruttare i territori paludosi e montani che non offrivano altra possibilità di sviluppo, di quei territori incolti, aspri, boscosi, soggetti agli agenti naturali come quelli delle piene alluvionali dei corsi d’acqua, pericolosi e ricchi di insidie, una cultura che chiameremo Pedemontana, che si dimostrerà in seguito perdente perché immobile e divisionaria o frammentaria, rispetto alle culture di popoli e civiltà sviluppatesi nelle pianure che si dimostreranno vincenti perché saranno molto più varie e dinamiche, tese all’unificazione delle popolazioni in città e Stati.
Queste nuove culture si espanderanno sui territori dell’Europa decretando la fine dell’Epopea dei "Liguri", sebbene molte di queste popolazioni non furono altro che la derivazione e il risultato dell’emigrazione degli stessi Liguri antichi, e della loro evoluzione nel tempo e nei territori nei quali erano migrati, quindi l’Uomo "Ligure" risulterà comunque alla fine "vincente".

IL RITORNO  dei "Liguri",      i Kurgan e i popoli derivati

Ancora una volta saranno le condizioni ambientali che decideranno il futuro di queste genti, intorno al 3500 a.C. circa, condizioni climatiche sfavorevoli (un nuovo Diluvio) obbligano diversi popoli a migrare, dall'est Europa (Russia) sospinti da invasioni di popoalzioni asiatiche che invadono quell'area, migrano nelle direzioni di nord-ovest e sud-ovest, anche il popolo dei Kurgan (antichi Liguri) che abita le pianure della Russia inizia una migrazione verso ovest.

MIGRAZIONE POPOLAZIONI DI ORIGINE KURGAN VERSO I TERRITORI DELLA CINA

                                                KURGAN e ITTITI

Questa popolazione, è portatrice di caratteristiche fisiche e di conoscenze derivate dagli antichi cacciatori pastori "Liguri", hanno i capelli lunghi e lisci di colore chiaro, anche gli occhi sono di colore chiaro come l'azzurro e il verde, conoscono e utilizzano i cavalli per percorrere ampie distanze, condividono con le popolazioni che incontrano molte caratteristiche fisiche e molti termini indoeuropei come: "mari","mare","mer","mar","morei","muir", ed altri, conoscono il termine "casa","villaggio","villaggio fortificato" ecc.. Un altro marcatore d'appartenenza etnica è il riferimento all'aspetto bellicoso e alla grande importanza che viene attribuita alla "classe" dei guerrieri, è molto forte il senso eroico, la lealtà, la bellicosità, l'appartenenza, non ammettono ingerenze di popoli estranei, sanno combattere e difendersi, usano l'arco, la spada, il pugnale, l'ascia e la lancia che sono le loro armi principali. Un altro marcatore dell'appartenenza etnica si riferisce alla religione, nonostante appartengano a un popolo nomade, la divinità o le divinità per loro risiedono nel cielo e sui monti, e sono riferite agli eventi atmosferici più importanti come il caldo e la luce del sole, il freddo e il buio, la pioggia e il vento, i fulmini, la luna e le stelle ecc., sono le stesse divinità adorate dai pastori liguri. Altri marcatori sono; la tendenza a lasciare nelle tombe e in particolare in quelle dei guerrieri le armi e tutti i beni dei defunti,la pratica dell'incenerimento è riservata alle classi sociali minori, altre caratteristichedell'appartenenza etnica sono, la trasmissione per via orale della "letteratura",la preparazione di bevande alcoliche, in particolare la birra e l'idromele derivante dal miele fermentato.

Un altro impulso alla migrazione di popoli da est verso l'Europa del centro e del sud avviene intorno al 1850 a.C., nel periodo seguito alla post-glaciazione e al grande disgelo, avviene un nuovo Diluvio seguito da immani innondazioni, molti popoli sono costretti a migrare, tra questi anche gli Ittiti (sono una componente di derivazione etnica Kurgan), i quali devono inoltre subire gli attacchi dei popoli del mare, (mar Nero) e quindi si dirigono verso ovest. I Kurgan, nella loro migrazione si stanziano in Europa (proto-Celti), dove in seguito si formeranno i seguenti popoli; "Celti", "Germani", "Italici", "Baltici", "Slavi", "Iraniani", "Armeni", "Greci".

                                  FORMAZIONE DEI POPOLI EUROPEI

I LIGURI

 LA FASE  STORICA

 

La fase storica ha inizio con i Fenici e la loro espansione lungo le coste del Mediterraneo.

            Verso la fine del II° millennio a.C., essi navigavano nel Mediterraneo, e in una fase di pre-colonizzazione lo avevano esplorato tutto.

 Intorno al I° millennio fondano in Spagna la città di Cadige, circa nell’VIII° sec. A., in Sardegna Nora, Tharros, ecc., più o meno nello stesso periodo Monaco, la base Fenicia più a nord, Ecateo di Mileto nel V° sec. a.C., riferisce di essere a conoscenza dell'esistenza di questa base sottolineando che era fenicia.

            I Fenici quindi, intorno al primo millennio conoscevano già abbastanza bene le popolazioni che vivevano lungo le coste del Mediterraneo, dalla Spagna alla Francia all’Italia e delle isole, in particolare quelle maggiori come la Sardegna e la Corsica.

            Furono quindi loro, che per primi, portarono a conoscenza e descrissero l’esistenza di queste popolazioni, parlandone in modo vago e favoleggiante ai Greci, di cui temevano la concorrenza commerciale.

            Tra il II/I millennio a.C., anche i Greci come i Fenici, navigavano ed esploravano il Mediterraneo, e già nell’VIII° sec. a.C., ESIODO parla di questi popoli, li descrive come genti appartenenti ad un’unica razza, li chiama “Libuas” e li considera, LA PRINCIPALE NAZIONE DELL'OCCIDENTE , descrive i tre grandi popoli che definisce “Barbari”, che controllavano il mondo allora conosciuto; “gli Sciti” ad Oriente, “gli Aetiopi” nell’Africa, “i LIGURI” ad Occidente.

  Ecateo di Mileto: conferma la presenza dei Liguri dal sud della Spagna sino alla Toscana nel VI° sec. a.C..

          Eschilio: nel V° sec. a.C., conferma la presenza dei Liguri nel sud della Francia in epoca antecedente alla fondazione di Marsiglia nel VI° sec. a.C..

            Erodoto: nella metà del V° sec. a.C., colloca i Liguri lungo la costa orientale dell’Iberia definendoli “Ligues”.

           

            Tucidide: nel 460/430 a.C. circa, riferisce che dopo gli Iberi e i Sicani, in Trynakria arrivano anche i Liguri di re Siculo, dopo di che l’isola sarà denominata Sicilia.

            Diodoro: nel IV° sec. a.C., descrive il territorio della Liguria e dei suoi abitanti, riferendosi in modo particolare a quella regione posta al centro dei territori abitati da popolazioni appartenenti alla stessa razza cioè “i Liguri”.

            I Greci che navigavano nei mari e viaggiavano nei territori dell’Europa ai fini della conoscenza e del commercio, furono i primi  a descrivere i territori e i popoli, appellarono in modo generico “Hiperborei” quelli che abitavano a nord.

            Tacito: riporta nel “De German”; vi abitavano parecchie genti “Lygiorum nomen”, in altre parole “Liguri”, non li riteneva però dell’Italia, il che conferma la presenza di popolazioni di etnia ligure in quei territori, questa precisazione è molto importante ai fini della conoscenza storico – ambientale dell’espansione di componenti liguri all’interno dell’Europa.

            Secondo i Greci, agli Hiperborei appartenevano quelle genti che abitavano ai piedi delle Alpi nelle vicinanze del Danubio e nell’antico Illirico, da cui divenivano i Siculi e i Sabini, che si vantavano di discendere ad un mitico re degli Hiperborei, dunque questa tradizione confermava la presenza degli “Hiperborei” e che questi fossero considerati i più antichi abitanti conosciuti di quelle terre.

            Nel proseguimento di questo racconto sarà chiaro il collegamento che esiste tra gli Hiperborei e i Liguri.

            Filisto Siracusano: qualifica i Siculi come Liguri, come altrettanto fa Silio Italico dopo Plinio, mentre Solino scrive: “Notum est costitutam Anconam Siculis”; così come nelle “Gallie”, nel paese dei Segalanni liguri ha origine “Ancon, Anconum” oggi “Ancone” presso il Rodano.

            Il nome di “Siculi”, deriva dalla lingua comune di quei popoli e significa “Vittoriosi”, Osci, Opici, Ausoni, Amboni, nei costumi non si distinguevano dai suddetti, che vantavano di essere discesi da Galeo figlio d’Apolline e Themiste figlia di Zabio re degli Hiperborei.

            Solino: ricorda Gabios e Galateo due fratelli siculi che fondarono Gabio quando i Siculi erano ancora stabiliti nel Lazio, da dove in seguito, scacciati da altre popolazioni entrarono nel napoletano, per passare definitivamente nella Sicilia, così descrissero anche Strabone e l’Alicarnasseo.

            È necessario a questo punto ricordare che spesso gli antichi scrittori hanno esagerato e moltiplicato i popoli primitivi, che, in effetti, appartenevano ad una sola razza divisa in numerose tribù, le quali acquisivano man mano che si stanziavano in un luogo il nome dato dalla località stessa o di un importante avvenimento che in quel luogo si era verificato ecc..

            È anche molto importante rilevare che nell’Italia descritta prima degli “Ambrones”, dei “Liguri” e dei Siculi, nessun altro popolo è descritto, che gli Ambrones furono, tra tutti, la popolazione di maggior importanza, che i Siculi divennero nel centro sud  più numerosi e importanti, prendendo denominazioni diverse, occupando vasti territori dell’Umbria e del Lazio, dal Tevere sino all’estremità orientale dell’Italia.

            Tra le Alpi e il Po, e tra il Po e l’Appennino non vi è memoria d’altri popoli prima degli Ambrones, dunque, l’Italia Circumpadana da loro fu popolata, si osservi però, che gli antichi scrittori distinsero le popolazioni che incominciando dall’Adige, venendo verso settentrione fino all’estremità dell’Italia, quasi tutti “Ambrones Alpini”, e altri popoli posti tra le Alpi li distinsero col nome di Liguri, che fu sostituito al primitivo nazionale di Ambrones in seguito alla denominazione data dai Greci.

            Da questo nome si deduce per continuazione del medesimo in tutti loro, il luogo e il territorio da dove discesero “la Liguria”, e la comune e antichissima alleanza tra loro formata.

            Da tutto questo è facile intuire, dedurre e unire in un unico popolo Ambrones, Liguri, Siculi, le tre più grandi popolazioni fin qui citate, ma è anche facile capire qual è il nome principale, il più importante e quale è la sequenza tra essi, e cioè quello che univa popolazioni appartenenti alla stessa razza (Cro-Magnon), individuata e descritta prima dai Fenici, poi dai Greci e infine dai Romani, popolazioni che abitavano tutta l’Europa Occidentale prima che apparissero o ne fossero descritte altre, e cioè gli “AMBRONES”, nome primitivo e originale nel quale tutte queste popolazioni si riconoscevano; “LIGURI”, nome dato alle stesse prima dai Greci e poi dai Romani, nome riportato nei testi degli antichi scrittori.

            “SICULI”, era invece una successiva frammentazione derivante dai Liguri, che individuava una più specifica componente con una propria originalità riferita a una particolare regione, territorio o altro ancora, così come sarà per tutte le altre e diverse componenti che si dirameranno formando i vari popoli italici prima dell’invasione di popolazioni provenienti da Est, Sud-Est e dall’Africa.

Un'ulta riflessione prima di terminare l'argomento, è chiaro che tra l'inizio del I° millennio a.C. e la metà di questo millennio i Greci che esplorarono l'Europa, vi trovarono solamente popolazioni appartenenti ad un'unica razza, in Spagna i Liguri, così in Francia, in Italia, in Germania e nella Juguslavia, questo può solo significare che vi vivevano anche prima e prima di qualsiasi altro popolo.

 I CELTI

E' celebre l'affermazione di Caio Giulio Cesare; Nella loro lingua si chiamano Celti, nella nostra Galli     

Solo il luogo di provenienza quindi definisce i Galli, e cioè Celti provenienti dalla Gallia.                       

Nel 600 a.C., avviene l'espansione Celtica in Europa, questa segna e chiude il ciclo dell'espansione "dell'antico uomo "Ligure"", e "l'inizio del suo declinio".

Cenni sui Celti e le affinità con i "Liguri"; Gli antichi Greci identificavano alcune popolazioni barbare originarie del nord dell'"Asia minore" come Keltoi (Celti dal greco "eroi" o "uomini in alto"), formate da più di 150 tribù legate tra loro per lingua e costumi e religiosamente comuni, ma senza una ben definita organizzazione politica. Il primo a scrivere sui Celti fu il geografo greco Ecateo di Mileto (550-480 a.C. circa), cita Massalia, una città dei Liguri attigua alla Celticae. Erodoto di Alicarnasso (484-424 a.C. circa) afferma che il Danubio sorge nel paese dei Celti; Platone (427-347 a.C circa), li definisce un popolo bellicoso; Aristotele (384-323 a.C. circa) elogia il coraggio e lo spirito guerriero dei Celti.

I Celti non furono altro che l'evoluzione nel tempo delle tribù di Liguri stanziatisi in Europa, i Greci sono i primi a definirli con il nome di "Keltai" che significa "popoli stranieri", li descrivono di costumi simili a quelli dei Liguri, sempre i Greci, datano l'origine e la venuta dei Celti, sempre, posteriormente a quella dei Liguri. Nella descrizione delle abitazioni, si racconta che nei luoghi paludosi dellIrlanda, abitavano su palafitte, nelle praterie costruivano fortini circolari di pietra a secco, costruivano villaggi fortificati sulla sommità delle colline ecc.. Si riconoscevano come parte della natura e vivevano in comunione con la natura, i guerrieri erano l'anima del popolo celtico, in caso di necessità si riunivano in assemblee, combattevano divisi per tribù, clan, bande. Parlavano in prevalenza di guerra, di armi, di fortificazioni, i nemici lodavano il coraggio dei Celti perchè andavano in combattimento senza arnature dotati di lance e asce. La cultura celtica veniva trasmessa per via orale, la storia non era scritta, la mancanza di unità al centro delle loro comunità causò la loro decadenza (la stessa cosa avvenne per i Liguri prima di loro). In epoca preromana coesistevano sia tipi brachicefali con capelli  e occhi castani di media statura, sia dolicocefali alti biondi con occhi azzurri. I Romani li Chiamarono tutti "Galli", perchè provenienza e origine erano le stesse. I riferimenti alle abitudini dei Celti, hanno delle somiglianze e assonanze straordinarie con quelle dei Liguri, a riprova di quanto sostenuto in questo racconto, è necessario comunque ricordare che fisicamente Liguri e Celti erano abbastanza diversi, questo era dovuto al fatto che nei millenni di separazione tra le originarie tribù di liguri partite dalle pianure della Francia dopo la fine della Glaziazione di Wurm, e da una antecedente e prima differenziazione dovuta a un'ambiente di vita molto diverso per coloro che abitavano le pianure e coloro che abitavano sulle coste del mare o sui monti, già nei millenni precedenti alla loro migrazione, si erano differenziati, i primi molto alti e robusti, capelli più biondi e rossi, occhi e pelle più chiari, cranio dolicocefalo (ovale), i secondi poco più bassi e snelli di statura, capelli chiari, castano chiaro e scuro, occhi chiari, marroni, comunque più scuri, cranio brachicefalo (rotondo), e avevano continuato a differenziarsi nei millenni successivi, i primi nelle pianure, i secondi tra i monti e il mare.   

Gli Ittiti, l'Età del ferro, gli Etruschi

Anche in questo caso si ritiene che la conoscenza della tecnica di costruzione della ruota a raggi di ferro sia stata importata da colonizzatori provenienti dall'area del Mar Nero, probabilmente Ittiti provenienti da est 3500 anni fa. Un nuovo popolo, quello degli Ittiti in esodo, si stanzia in diverse parti dell'Europa, anch'essi sono portatori di grandi novità, i cavalli con le briglie come cavalcature, i carri con le ruote a raggi, la conoscenza del ferro. Tra questi il re Ittita Tirreno che si stanzierà nella zona della Toscana ricca di questo minerale, darà inoltre il suo nome al mar Tirreno, costoro faranno parte del popolo dei proto Etruschi, arrivano anche i Lidici in esodo dalla loro terra, i Lidici, gli Ittiti, e i Liguri autoctoni formeranno il popolo degli degli Etruschi. 3000 anni fa circa in tutta l'Italia inizia "l'Età del ferro",si sviluppa inoltre l'agricoltura di tipo mesopotamica insieme  con altre usanze portate dai nuovi arrivati, arrivano anche i Greci che formano nuove colonie nel sud D'Italia, con loro e con la nuova cultura arriva l'alfabeto che contiene una grande novità, i segni che indicano le vocali. Nel sud della Francia vivono tribù di Liguri, le pianure sono attraversate da grandi mandrie d'animali al pascolo, questi animali sono stati rappresentati nelle pitture rupestri ritrovate in quei luoghi. Anche in questi territori giungono gli Ittiti, sono abili cavalieri e insegnano alle popolazioni stanziali l'allevamento di questi animali e di conseguenza anche l'uso come cavalcature, a conferma di queste pratiche alcuni storici Greci definiranno tra laltro i Liguri come abili allevatori di cavalli. si ricorda; che nel 752 a.C. circa avviene la fondazione di Roma, che nel 600 a.C. circa, in Europa si espandono i Celti e che sotto la pressione di costoro gli Ambroni (di stirpe Ligure) migrano e scendono nel sud della Francia imponendo ai Liguri autoctoni il loro nome. 

RISOLTO IL MISTERO DELL’ORIGINE DEGLI ETRUSCHI

Secondo Erodoto, gli Etruschi sono arrivati nell’Etruria dal mare provenienti dall’Asia Minore, secondo Dionigi di Alicarnasso essi sono stati i più antichi abitanti della regione, altri hanno stabilito che essi venissero dal Nord Europa avendo affinità con la civiltà Danubiana.

In verità tutte queste credenze, affermazioni  e supposizioni sono in parte veritiere e compatibili, il popolo degli Etruschi è nato e si è formato dall’integrazione di diverse genti e culture.

Nel 3.500 a.C. sconvolgimenti ambientali ( un Diluvio) hanno indotto molte popolazioni dell’Asia Minore ed in particolare quelle che vivevano nei pressi del Mar Nero (e Lidia) a migrare in seguito a continue carestie.

Questi emigranti seguirono percorsi diversi, una parte di loro giunse in Europa attraverso lo Stretto di Gibilterra, una parte seguì il corso del Danubio, e una parte su imbarcazioni raggiunse il Sud e Centro Italia.

Racconta Erodoto, che Tirreno figlio di re Atis, scelse una parte della popolazione e partì dalla Lidia (isola di Lemmo) via mare con una flotta di navi, con loro portarono tutte le conoscenze di quel popolo e di quella cultura, vi erano ingegneri, architetti, agricoltori, fabbri, ceramisti, poeti, ecc., erano abili naviganti e avevano buone conoscenze  dei territori costieri, navigando a tappe attraversarono lo Stretto di Messina e raggiunsero l’Isola d’Elba.

In questa località scoperta in precedenti esplorazioni,  avevano trovato grandi quantità di minerali, ferrosi e altri, questi materiali avevano un’importanza assoluta in quel periodo storico, approdarono successivamente nel territorio dell’attuale Toscana dove si stabilirono

Qui s’integrarono con le popolazioni locali indigene (antichi “Liguri”), mediante le loro conoscenze architettoniche costruirono e modificarono gli antichi centri abitativi preesistenti, svilupparono la ceramica, l’agricoltura, la metallurgia, la loro cultura già avanzata progredì in modo autonomo e indipendente, essendo inoltre abili naviganti costruirono una grande flotta di navi commerciali e da guerra, il mare che navigavano prese il nome dal loro re “Tirreno”.

Le loro città erano “città stato” governate da re e magistrati, erano indipendenti le une dalle altre e avevano leggi proprie.

S’integrarono anche con popolazioni (Ittite-Liguri-Italiche) provenienti dal Nord Europa in seguito dalla Pianura Padana, queste erano in parte portatrici di cultura e valori derivanti dalla civiltà Danubiana, inoltre di conoscenze derivanti dall’architettura Palafitticola.

Tutte queste popolazioni integrandosi diedero vita alla civiltà e al popolo degli Etruschi. 

ARRIVANO ANCHE I GRECI

Pressochè nello stesso periodo i Greci sbarcano nel Golfo del Leone dove fondano la città di Massalia (Marsiglia), nella loro avanzata occupano tutta la zona limitrofa e fanno retrocedere i Liguri Segobrigi di Re Nanno sino a Monaco. Secondo la leggenda, a contrastare l'avanzata dei Greci furono gli Ambroni (liguri) e i Liguri Segrobigi, si racconta che Ercole di ritorno dalle colonne d'Ercole dovette retrocedere al di la del fiume Rodano di fronte ai figli di Poseidone, Albione, e Ligure.                           2.500 anni fa circa, i confini degli antichi Liguri sono ristretti ad est dagli Etruschi, ad ovest dai Greci, a nord dai Celti, Insubri e Cenomani.                                               

   Quello che resta del popolo degli antichi Liguri che non hanno voluto cedere alle varie integrazioni, ma hanno invece voluto restare indipendenti, si concentrano definitivamente a ridosso delle Alpi Marittime e dell'Appennino Ligure, vale a dire nel territorio dell'attuale regione Liguria.

link - I CASTELLARI   (seleziona)

I CASTELLARI E IL TERRITORIO DELLA LIGURIA

Per proteggere questo territorio costruiscono sulle cime delle colline e dei monti in posizioni strategiche i Castellari, postazioni fortificate, rifugi per le polopazioni a difesa dalle invasioni dei nemici. Gli antichi storici e geografi Greci parlando dei Liguri, hanno affermato che gli stessi non sanno stabilire ne ricordare la laro origine e la loro provenienza. A queste affermazioni è necessario dare oggi una risposta, confermando che certamente essi non erano in grado di ne stabilire ne di ricordare la loro origine e provenienza, questo perchè essendo essi i discendenti degli antichi abitanti dell'Europa come gli Homo Erectus, i Neanderthal, gli Homo Sapiens infine i Cro-Magnon, avevano un'origine così antica che non era possibile avere questi ricordi e conoscenze, cioè la loro origine era esattamente quella del luogo dove abitavano da almeno 50.000 anni senza discontinuità avevano sempre vissuto in quei teritori e in quei luoghi, certamente si può dire che i Liguri sono i più antichi abitanti dell'Europa.

LE FONTI STORICHE

I primi a parlare dei Liguri furono i Fenici che navigavano nel Mediterraneo occidentale (a Ecateo di Mileto era nota Monaco la base Fecicea più a nord), diedero ai Greci notizie sull'esistenza di un "unico" popolo che abitava il territorio occidentale dell'Europa; i Greci furono i primi a lasciare testimonianze scritte del popolo dei Liguri. Esiodo (VIII sec. a.C.) per primo fa menzione dei Liguri chiamandoli Libuas, lo stesso, li considera la Principale Nazione dell'Occidente, narra del mito di Cycnus, Re Ligure trasformatosi in cigno, fa riferimento al fiume PO, parla di pioppi che trasudano ambra, ciò dimostrerebbe che già prima di quella data i Liguri erano presenti nella Pianura Padana, e probabilmente anche alla possibilità che commerciassro l'ambra con il nord Europa e con gli Ambroni della valle del Rodano da dove si erano ritirati. Sempre Esiodo descrive i tre grandi popoli barbari che controllavano il mondo allora conosciuto, gli Sciti a oriente, gli Aetiopi Nell'Africa, e i Liguri a occidente. L'autore greco Eschilio 2.500 anni fa, racconta della penultima delle dodici fatiche d'Ercole, dell'incontro di costui con i figli del dio Nettuno Albione e Ligure nei pressi del Rodano, anche questo conferma la presenza dei Liguri nel sud della Francia e in epoca antecedente alla fondazione della città di Marsiglia (VI sec. a.C.), infine colloca i Liguri nella regione dell'attuale Provenza nel (XIV sec. a.C.). Ecateo conferma la presenza dei Liguri a occidente dal sud della Spagna sino alla Toscana. ancora, Ecateo (VI e V sec. a.C.) geografo, colloca la città di Sicana nell'Iberia e    dall'Iberia, alla Gallia, sino alla Tirrenia non vede altro che Liguri. Nel 490 a.C., Tuclide storico greco, riferisce che nell'isola della Sicilia arrivano gli Iberi e i Sicani, e in seguito i Liguri di Re Siculo, e che da allora l'isola sarà denominata Sicilia. Nel 450 a.C., Erodoto storiografo greco, colloca i Liguri nella costa orientaledell'Iberia definendoli "Ligues", scrive che i Liguri vivevano ad occidente tra Iberi, Celti e Tirreni, anche in questo caso è confermata la presenza dei Liguri dal sud della spagna sino alla Toscana.  Nel 400 a.C., Diodoro filosofo greco descrive così il territorio e gli abitanti della Liguria, terra aspra, sterile, boscosa e montuosa, spesso le cime dei monti sono coperti dalla neve, i raccolti sono scarsi, compensati dalla cacciagione, queste genti mantengono una vita semplice e primitiva, non apprezzano il lusso e le comodità, vivono spesso nelle caverne di questi monti, a volte in capanne o piccoli edifici in pietra, la maggior parte dei "Liguri montani" dormiva all'aria aperta su umili giacigli posti sulla nuda terra, le donne forti e robuste condividono con gli uomini ogni genere di fatica. Gli uomini liguri sono forti e arditi, abili guerrieri capaci di battere in combattimento il più forte e corpulento dei Galli, sono abili navigatori e a bordo di piccole imbarcazioni sono in grado di raggiungere la Libia.       50 a.C., Strabone storico e geografo greco, parlando delle merci portate dai Liguri dall'entroterra così descrive: legnami per costruzioni d'imbarcazioni, bestiame,pelli,miele,tessuti chiamati "ligustini", dice che i Liguri vivevano in villaggi e la loro alimentazione consisteva in carne, latte, pesca, cacciagione,frutta,la loro bevanda principale era un succo ottenuto dall'orzo (birra). Descrive un racconto del marsigliese Carmolao; Per coltivare la terra avevo preso a giornata sia uomini che donne, durante il lavoro una donna ligure colta dai dolori del parto si allontanò e in disparte partorì, dopo aver lavato il neonato ad una fonte e avvoltolo in una pezza portatolo al riparo, tornò subito dopo al lavoro per non perdere il compenso.

Numerosi sono coloro che per motivi vari parlando e scrivendo la storia dei popoli europei omettono notizie storiche cronologiche che interferiscono con la "loro" storia, la "loro" verità, le "loro" opinioni, ecc., io stesso ho inizialmente scritto riferendomi ai Liguri, che essi erano l'unico popolo che popolava l'Europa in un determinato periodo storico.

Ho dovuto modificare questa opinione nel seguente modo; dopo l'arrivo dell'Homo sapiens in Europa, si sono formati i seguenti "popoli" gli Iberi che sono i diretti discendenti di quest'uomo, gli Ibero-Liguri, i Franco-Liguri, gli Italo-Liguri, questi ultimi tre "popoli" sono in definitiva della stessa etnia e cioè appartenenti ai Cro-Magnon ma residenti in territori diversi, si chiamano tutti Liguri perchè i Greci che diedero loro questo nome, li identificarono come un'unico popolo che abitava l'Iberia, la Gallia, lItalia.

Per terminare si può affermare che i Liguri sono i discendenti dell'Homo Sapiens che 100.000 anni fa iniziò a migrare dall'Africa verso l'Europa, che 50.000 anni fa circa, sono giunti sul continente europeo e insieme al Neanderthal si sono evoluti nell'uomo di Cro-Magnon modificando le proprie caratteristiche originarie nell'adattamento al nuovo ambiente. In seguito a immigrazioni di altri popoli, la gran parte di loro ha subito importanti integrazioni, solo una parte numericamente ridotta ha conservato la propria identità e integrità quasi sino ai giorni nostri, sono quei liguri che ancora oggi abitano il territorio della regione chiamata Liguria, e sono i veri, gli unici e i più antichi abitanti dell'Europa occ..

Per comprendere e definire in modo ancora più netto il profilo, la figura e l'origine di quest'uomo,è necessario fare un salto all'indietro nel tempo, molto all'indietro, quando dal ramo dei Primati si è differenziata la Specie o razza umana da cui è derivato il Cro-Magnon.

Nei geni e nel DNA di quest'uomo erano presenti le seguenti "caratteristiche" che potremmo definire "della scimmia nera", "della scimmia gialla", "della scimmia bianca", durante la sua evoluzione, l'ambiente che è un fattore molto importante per la selezione, differenzia e divide gli esseri umani in base alle caratteristche fisiche specifiche che meglio si adattano in un determinato momento a un determinato ambiente e alle condizioni che questo produce. Avviene quindi la seguente divisione; sia gli Homo Erectus che i Sapiens portatori  nel DNA di geni con caratteristiche riferibili alla "scimmia nera" che meglio si adattano all'ambiente del continente africano non migrano, quelli che sono portatori di caratteristiche riferibili alla "scimmia gialla" migrano verso il continente asiatico dove trovano condizioni ambientali favorevoli alle loro caratteristiche, quelli infine che hanno caratteristiche riferibili alla "scimmia bianca" migrano verso il continente europeo dove trovano un ambiente favorevole al proprio sviluppo.

Quindi quell'Homo Sapiens giunto sul continente europeo evolutosi in Cro-Magnon (Sapiens Sapiens Ligure) ha le caratteristiche che oggi distinguono l'uomo Occidentale che quì è nato e si è evoluto.

In definitiva quando i Greci vennero in contatto con i Liguri che abitavano l'odierna Liguria, scoprirono un popolo che nei millenni non si era molto differnziato sia nell'aspetto che nei modi di vivere rispetto ai loro antenati, il territorio, il clima, la mancanza di competizione con altri popoli lo avevano indotto ad una lenta evoluzione culturale e all'inalterato mantenimento delle proprie tradizioni, avevano scoperto un grande, antico, fiero, e libero popolo.


sintesi della: CRONOLOGIA STORICA

1.000.000. Di anni fa l'Homo Erectus giunge in Europa

200.000      "   in Europa l'Erectus evolve nel Neanderthal 

 100.000     " L'Homo Sapiens inizia la sua migrazione dallAfrica

50.000        " " Attraverso lo stretto di Gibilterra raggiunge l'Europa

40.000        " " Nel sud Europa si evolve nel Cro-Manon (Ligure)

35/25.000 " Il Cro-Magnon  Abita stabilmente il Ponente ligure

25.000        "  " Ha raggiunto il sud Italia

16.000        "   L'uomo Ligure (Cro-Magnon)  acquisisce conoscenze evolute

13.000  " Avvengono sconvolgimenti e catastrofi a livello planetario

12.500  " Termina la Glaciazione di Wurms

12.000  " Molti Liguri delle pianure (Sud-Francia)  iniziano a migrare verso nord

11.000  " Popolazioni Mediorientali migrando raggiungono la Penisola Iberica attraversando lo stretto di Gibilterra

9.500    "Una parte di questi emigranti raggiunge il sud della Francia e il territorio ligure

7.500    " I Liguri hanno acquisito nuove conoscenze introdotte dagli immigrati mediorientali

5.500    " Avvengono nuove catastrofi un nuovo Diluvio e una nuova e ulteriore migrazione di popolazioni mediorientali

5.300    " Nello stesso periodo e per lo stesso motivo inizia il ritorno dall'est Europa (Russia) di quelle popolazioni di etnia Ligure che 7.000 anni prima erano migrati dal sud della Francia in seguito al disgelo, da queste popolazioni definite "Kurgan", deriveranno le componenti dei nuovi popoli che si formeranno in Europa, tra questi vi sono gli Ittiti.

5.000    " I Liguri hanno conquistato e raggiunto tutti i territori liberi dell'Europa del sud, sono ancora l'unico popolo incontrastato che predomina in questa parte d'Europa. Altri popoli a partire da questa data  subentreranno nei loro territori e vi saranno quasi sempre integrazioni tra i nuovi venuti e i locali, anche se in definitiva queste genti farebbero o sarebbero parte della stessa antica etnia o stirpe.

3.500     " Gli Ittiti si stanziano in diverse parti del territorio europeo

3.000     " I Greci sbarcano in forze nel sud Italia

2.900     " Compaiono i Celti nelle vicinanze dei fiumi Reno, Rodano, Danubio, essi sono una componente di derivazione etnica Kurgan

2.800     " Compaiono gli Etruschi, sono in parte originari dal medioriente, in parte Ittiti, in parte Liguri

2.500     " Compaiono i Galli, nome dato dai Romani ai Celti che abitano la Gallia (Francia), nome probabilmente derivante dalla radice indoeuropea "Kelh" "essere elevato", significato di derivazione antico-ligure, riferito agli abitanti dei monti o ai monti stessi. Così come dalla radice celtica "Gal" "potere e forza" sono sempre un referimento a significati della cultura degli antichi Liguri.

Per terminare si possono trarre le seguenti conclusioni:

* Una parte degli antenati dei Liguri erano Africani, raggiunsero il continente europeo circa 50/40000 anni fa in Spagna

* Erano inizialmente consanguinei con gli Iberi

* Si sono distinti dagli Iberi unendosi agli Aborigini europei (Neanderthal) formando i Cro-Magnon

* I Liguri occuparono i territori dell'Europa Occidentale e di essa furono la più grande e unica nazione proto-storica

* I Liguri migrarono nell'Europa del Centro, del Nord, Nord-est, Nord-ovest alla fine della glaciazione di Wurm

* I Celti appartenevano all'etnia Ligure, avevano lingua e abitudini simili, ma fisicamente ne erano distinti.

* Gli antichi Liguri sono i progenitori delle odierne popolazioni occidentali.